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CIRCOLO DI MALNATE
Malnate, 16/07/2010
Comunicato del gruppo consigliare del Partito Democratico
I Consiglieri comunali del PD: Paganini Eugenio
Astuti Samuele - Centanin Donatella - Manini Olinto - Isidoro Monetti.

Il PD in modo diverso rispetto agli altri partiti di opposizione ha deciso che i propri consiglieri rimangano in consiglio comunale, e siamo qui. I nostri colleghi sarebbero qui con noi, se non avessero prima della convocazione programmato altri improrogabili impegni personali.

Il consigliere Monetti ha presentato anche un'interrogazione su un tema scottante che ci preoccupa, quale i Servizi Sociali ed in particolare l'Assistenza Domiciliare.

Per questo abbiamo preso visione degli atti di questo Consiglio, per questo il nostro capogruppo ha permesso, con la sua presenza, che la conferenza dei capigruppo potesse svolgersi regolarmente.

Prendiamo atto che con questo Consiglio si debbano sistemare alcune questioni tecnico-burocratiche e riformalizzare con nomine e prese d'atto  gli effetti prodotti dagli ultimi Consigli Comunali particolarmente devastanti per la maggioranza.

Comunichiamo, se non lo si era capito, che non siamo interessati alle presidenze o vicepresidenze del Consiglio Comunale, che non siamo interessati ai Collegi dei Revisori dei Conti di Umberto 1° o Farmacia Comunale. Manteniamo la Presidenza della Commissione di indagine per amore di verità, pronti a lasciare anche quella se dovesse essere modificato il mandato consigliare.

Questo faceva parte di un passato nel quale il PD ha lavorato, pur con contrasti, all'interno di un Consiglio Comunale, vera espressione dei cittadini malnatesi dove le regole erano le regole. Questo Consiglio, per il PD, è morto il 18 giugno 2010.

I numeri di questa maggioranza parlano chiaro: era partita in 13 consiglieri, sono diventati 15, sono rimasti 11.

Insieme ai numeri i fatti parlano altrettanto chiaramente, 3 assessori della Lega dimessi, il presidente dell’UDC dimesso, la forza politica della Lega passata all'opposizione, 2 nuovi gruppi nati, si fa per dire, per distinguersi dalle formazioni originarie, quelle votate dai cittadini nelle liste dei partiti di sostegno ai candidati sindaco.

Gli 11 rimasti, tra loro non omogenei e non così votati dai cittadini, sono e saranno costretti a trovare punti di condivisione, anche personale, per poter tentare di continuare ad amministrare.
Emerge chiaramente che il Sindaco ha svuotato completamente il ruolo importante dei partiti che lo hanno sostenuto durante la campagna elettorale.

Ed ecco, al 3° punto dell'ordine del giorno, la "Verifica ed adeguamento delle linee programmatiche di governo" . Ma questo è illegittimo: l’art. 14 dello Statuto Comunale prevede che il Consiglio sia investito di questa funzione solo al momento dell’approvazione del Bilancio e del suo riequilibrio; e non è questo il caso che ci occupa oggi (vedasi in tal senso anche l’art. 42 del TUEL).

Ed è proprio qui che è necessario ragionare poiché i programmi sono stati presentati dalle liste dei partiti e tutti erano legati tra loro; un partito come la Lega non è più in maggioranza, e la Lega fu il vero promotore e collante dell’iniziativa dell’elezione dell’attuale Sindaco.

A nostro avviso l'esperienza del  passato non ha insegnato nulla e, a due anni scarsi dalla scadenza del mandato, si continua a promettere ciò che una maggioranza di 15 consiglieri eletti dal popolo non è riuscita a realizzare e si dà per scontato che 11 Consiglieri non legati dai partiti d’origine, saranno in grado di portare a termine il compito.

Si riparla di Museo dei Trasporti, si riparla di Piscina in Cava Cattaneo, si riparla di Scuola in via Milano, e così via. Nel momento in cui si arranca per trovare una soluzione all'Assistenza Domiciliare si rilancia su tutto il resto, ancora una volta, con proclami ad effetto.

Ma, con una riflessione più tranquilla, rispetto all'ultimo Consiglio Comunale, affermiamo che una questione non è sopportabile; si menziona due volte l'approvazione del PGT foriero di benefici interventi di privati sul nostro territorio, ed ancora, ecco comparire l'ex Cava Cattaneo e le strutture sanitarie sulle pendici di Monte Morone.

Per il PD il PGT approvato è quello votato nel Consiglio Comunale del 15 giugno, per noi assolutamente regolare, e non quello " truccato " del 18 giugno.

Il PD ha avviato le procedure per un ricorso al Tribunale Amministrativo.

Il PD ritiene che il 18 giugno siano state violate, da questa maggioranza, le regole e il buon senso.

Il PD ritiene che sia arrogante, da parte della maggioranza presentare ora, anche in palese contrasto con lo Statuto Comunale, le linee programmatiche che si basano su un abuso di potere e come se le linee programmatiche non fossero legate alla rappresentanza di chi all’inizio del mandato ha ottenuto i voti dei cittadini con le liste dei partiti di sostegno al candidato sindaco.

Il PD è disposto a discutere nel merito delle questioni, a fare proposte, ma non è disposto ad accettare un atto , che a parere di tutta l'opposizione e gran parte dell'opinione pubblica, trae origine da un precedente provvedimento consigliare privo di legalità.

Il PD non può rispettare una c.d. maggioranza che per l'impossibilità di essere tale, è disposta a trasgredire la legge, come se niente fosse.
Il PD teme che ciò che si è compiuto con grande disinvoltura una volta violando il regolamento comunale, possa riaccadere, ed oggi stà riaccadendo con la violazione dello Statuto.

Il PD si ricorda di chi ha fatto staccare i manifesti affissi legittimamente da un legittimo Comitato Referendario.

Il PD si ricorda il comportamento della maggioranza a difesa di un modesto posto di un consigliere dell'Umberto 1° che non aveva e non ha nessun diritto di rimanere in carica.

Il PD ancor prima di giudicare l'operato di chi ci governa vuole che le regole del gioco siano rispettate e uguali per tutti ed in particolare da chi deve dare l’esempio rivestendo cariche istituzionali.

Le linee programmatiche di governo portano la firma in calce di consiglieri ed assessori e prevedono un voto favorevole degli 11 rimasti. La maggioranza numerica di 11, all'interno di questo Consiglio Comunale esiste solo sulla carta. La maggioranza in grado di affrontare tutti gli atti, a partire da quelli urbanistici fondamentali per la gestione del nostro paese, senza ricorrere ad illegalità, non c'è più; questa maggioranza non rappresenta la maggioranza degli elettori e dei cittadini di Malnate. Per questi motivi, a nome del PD, e diversamente da quanto inizialmente ci eravamo proposti, comunichiamo e dichiariamo che il PD si allontana da questa seduta del Consiglio Comunale.

 

7 luglio 2010
 
CIRCOLO DI MALNATE
Malnate, lì 20/06/2010
“Il PGT della vergogna e
del cemento”

Il Partito Democratico è pronto a ricorrere al TAR
contro il nuovo Piano di Governo del Territorio:
illegale nella forma e pericoloso nella sostanza.


Il Partito Democratico ha da sempre contestato nel merito il PGT presentato dalla giunta Damiani: dalla cementificazione di Monte Morone e di Cava Cattaneo, agli interventi previsti alla Folla ed in via Colombo, per non parlare poi degli interessi personali del sindaco e del consigliere Azzalin.
In questi mesi ci siamo battuti su questi temi in consiglio comunale, nelle commissioni e soprattutto in mezzo alla gente, denunciando i danni che Malnate potrebbe avere da questo PGT. L’abbiamo sempre fatto nel rispetto delle regole e soprattutto avendo in mente il bene della nostra città.

Invece, in questo PGT c’è tanto cemento,
troppi interessi e soprattutto tanta illegalità!!
Nella sostanza, il “Comitato d’affari”
sta violentando territorio, cittadini e Istituzioni.

Proprio il tema delle regole non rispettate è quello che più fa male, che svilisce le istituzioni e che lascia una macchia indelebile nella storia del nostro Consiglio Comunale.
La cementificazione si può ancora fermare ed il Partito Democratico è pronto a ricorrere al TAR per salvare la nostra città, ma le forzature fatte ai regolamenti ed allo statuto comunale, le palesi violazioni di principi etici e morali, i silenzi dei consiglieri di maggioranza e quel lungo triste applauso del pubblico al termine del consiglio resteranno per sempre.

Il PD ritiene illegale la convocazione del consiglio comunale di venerdì 18 giugno.
Il PGT era già stato approvato nel precedente consiglio di martedì 15 giugno ed in quella sede l’osservazione n° 22 presentate dal PD era passata. Perché rivotarla? Quale norma è stata violata per annullare la precedente votazione?

Il PD ritiene illegale la presenza in aula di sindaco e 2 consiglieri aventi palesi interessi personali.
Il regolamento comunale dice con chiarezza che i consiglieri devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri come previsto dall’art.78, comma 2, del T.U.E.L.

Il PD ritiene vergognoso il comportamento del presidente Sassi.
Uomo sopra le parti, arbitro tra i contendenti, garante delle Istituzioni e delle regole: questo dovrebbe essere il ruolo di chi riveste questa carica. In un colpo solo Sassi ha cancellato quanto di buono fatto nei 3 anni precedenti, dimostrandosi uomo di maggioranza ed inadatto a questa carica. Ha minacciato di dimettersi? Passi pure dalle parole ai fatti.. noi lo appoggeremo sicuramente in questa sua scelta!!

Il PD ritiene indegno Damiani e non lo riconosce più come sindaco.
Attaccato ad una maggioranza che non c’è più, disposto a svilire le Istituzione e ad infrangere ogni regola pur di far approvare il suo PGT e di non essere nuovamente battuto dalle opposizioni: dove crede di andare Damiani? Quanto tempo pensa di poter resistere? Con il ricorso al TAR, il PGT appena approvato sarà sicuramente invalidato, ma in compenso Damiani avrà guadagnato ancora qualche mese di stipendio (magari anche solo l’estate, 3 mesi X 3000 euro = 9000 euro!!).
Fosse solo questo però si tratterebbe di pura meschinità, del tentativo vano di non riconoscere di essere arrivato al capolinea politico. Ma forse non si tratta solo di questo.
Perché Damiani è addirittura disposto a sacrificare i suoi interessi personali in centro città pur di far passare il PGT? Perché è disposto a perdere la faccia pur di far approvare a tutti i costi la cementificazione di Monte Morone e di Cava Cattaneo?
Si tratta di domande che abbiamo fatto più volte e che continueremo a fare non avendo ricevuto risposta. Una cosa però è certa:
da oggi Malnate non ha più un sindaco, in attesa del prossimo che non potrà che essere migliore.

Marco Viscardi
Portavoce PD – Circolo di Malnate

 

 
CIRCOLO DI MALNATE

Malnate, lì 22/03/2010

OGGETTO: “Novanta osservazioni per migliorare il PGT”

In data odierna il Circolo di Malnate del Partito Democratico ha presentato al protocollo degli uffici comunali le sue osservazioni al Piano di Governo del Territorio adottato con i voti dell’attuale  maggioranza di centro destra nel Consiglio Comunale del 26/11/2009.

Pur non condividendo il testo adottato, in questi mesi abbiamo lavorato per presentare delle osservazioni che non fossero esclusivamente critiche, ma anche costruttive per il bene della nostra cittadina. E’ chiaro che su alcune posizioni di carattere politico lo scontro ci sarà e sarà anche duro, ma su alcuni aspetti tecnici o su alcuni grossolani errori di valutazione auspichiamo che si possa ragionare serenamente per migliorare questo importante strumento. Anche per questo abbiamo espressamente chiesto che le osservazioni siano discusse singolarmente. Infatti, vogliamo evitare che si faccia di tutta l’erba un fascio e riteniamo che qualche ora in più di discussione non sia sicuramente sprecata su questo argomento.
.
Nello specifico sono state presentate 90 osservazioni così suddivise:

    1. 4 di carattere generale;
    2. 11 in riferimento alla VAS
    3. 20 relativamente al Docume to di Piano
    4. 39 relativamente al Piano delle Regole
    5. 16 relativamente al Piano dei Servizi.

Da un punto di vista strettamente politico invece con queste osservazioni ribadiamo quanto da noi più volte espresso nel corso degli ultimi mesi: il PGT deve avere come finalità prioritaria quella di difendere quelle porzioni di territorio che ancora possono e debbono essere difese. L’occupazione del territorio non deve assolutamente andare oltre i confini segnati dall’attuale urbanizzazione e si deve porre fine a nuovo consumo di suolo.

Il nostro NO a questo PGT non è pertanto aprioristico, ma ragionato. Con questa posizione infatti vogliamo dimostrare che altre strade sono possibili per migliore la nostra città. Strade diverse, ma certamente percorribili ed in grado di garantire maggiori benefici per la cittadinanza

Marco Viscardi
Portavoce PD – Circolo di Malnate


Malnate, 24/01/2010 

Oggetto: costituzione del “Coordinamento per la salvaguardia del territorio malnatese”

Il 20/01/2010 si è ufficialmente costituito un coordinamento di cittadini, associazioni e partiti politici per prendere posizione e provvedimenti sul il Piano di Governo del Territorio adottato dall'attuale amministrazione di centro-destra.

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Tra i partiti hanno aderito Partito Democratico, Italia dei Valori e Malnate Viva, mentre tra le associazioni Legambiente. Inoltre, oltre all’adesione di numerosi singoli cittadini, fa parte di questo coordinamento anche il gruppo di facebook “Non toccate il Monte Morone”.

Tutti questi soggetti sono accumunati da un giudizio fortemente negativo su questo Piano di Governo del Territorio e dalla volontà di lavorare insieme per cercare di farlo modificare, con la finalità prioritaria di difendere quelle porzioni di territorio che ancora possono e debbono essere difese.

Oltre al lavoro che si dovrà fare nelle opportune sedi istituzionali, il Comitato si propone di far conoscere i contenuti del PGT ai cittadini, per segnalarne le anomalie ed i danni che andrebbe a produrre al territorio malnatese. Infatti, per costruire un movimento di opinione forte che possa smuovere chi ci governa non bastano solo i partiti, ma sono fondamentali i cittadini e la loro mobilitazione.

Il coordinamento ha tra i suoi obiettivi quello di allargare la sua base ed è quindi aperto all’adesione di altri cittadini, partiti e associazioni. I primi passi del neocomitato saranno la stesura di un documento condiviso e l’organizzazione di una serie di iniziative sul territorio.

Marco Viscardi
Portavoce PD – Circolo di Malnate



 

 


CIRCOLO DI MALNATE Malnate
26/11/2009

Il professionista che ha redatto il documento, quando su incarico della passata ammi-nistrazione si apprestò ad iniziare il suo lavoro, ebbe a dire “il PGT è uno strumento che offre grandi opportunità se predisposto bene e applicato altrettanto bene, ma può allo stesso modo avere effetti devastanti per il territorio di un comune se pensato e usato male”.
Chi ha la responsabilità di usare bene o male il PGT è chi amministra; chi governa appunto il territorio. Questo è lo strumento principale per una corretta, quanto possibile, gestione del territorio tesa al rispetto dei luoghi.
Il PGT non può essere in alcun modo considerato uno strumento finalizzato a “fare cassa” e questo è bene dirlo perché in qualche caso le amministrazioni antepongono le problematiche relative al bilancio a quelle relative alla salvaguardia e alla tutela del territorio. Il bilancio di una amministrazione comunale è di certo importante, soprattutto di questi tempi, ma il PGT è uno strumento strategico per il territorio e non può avere una visione “contingente”.
Malnate occupa una superficie di circa 9 kmq, quindi ha un territorio limitato che nel passato, in particolare negli anni 70/80, è stato oggetto di un considerevole sviluppo urbanistico con una conseguente massiccia occupazione di spazi. In conseguenza di ciò Malnate è oggi uno dei comuni più densamente popolati  della provincia di Varese.
Non è questa la sede per discutere delle scelte urbanistiche fatte negli ultimi 50 anni sul nostro comune; certamente, posto che in Italia la demolizione degli edifici non è consuetudine, ciò che oggi abbiamo di fronte rappresenta l’oggettiva realtà dalla quale dobbiamo partire per pensare il futuro assetto urbanistico di Malnate.

Riflessione
del Partito Democratico
sull’urbanistica e
sul Piano di Governo
del Territorio
del Comune di Malnate
.

Il Consiglio Comunale è chiamato ad approvare l’adozione del Piano di Governo del Territorio che Rappresenta lo strumento principale
di programmazione urbanistica
di un’Amministrazione comunale.

In altre parole

il PGT deve avere come finalità prioritaria quella di difendere quelle porzioni di territorio che ancora possono e debbono essere difese
La posizione del Partito Democratico è pertanto estremamente chiara: l’occupazione del territorio non deve assolutamente andare oltre i confini segnati dall’attuale urbanizzazione, si deve porre fine a nuovo consumo di suolo.
All’interno di questo perimetro, tenendo conto dei diritti dei singoli cittadini sanciti dall’attuale Piano Regolatore Generale, potranno essere consentiti nuovi interventi agendo però con grande attenzione sulle aree libere o agricole per salvaguardare a tutti i costi il poco verde rimasto.

Le forze di centrodestra, ora al governo di Malnate hanno impostato l’ultima campagna elettorale sul tema della cementificazione ed in quel contesto hanno utilizzato mezzi più o meno leciti per conquistare qualche voto in più. Chiaramente si è mentito sapendo di mentire, ma la campagna elettorale è finita da un pezzo e pensiamo sia giunto il momento e l’occasione di dire alla cittadinanza come veramente stanno le cose.

Senza dilungarci troppo, vogliamo dare un solo dato che ci sembra particolarmente significativo sulla filosofia di questa maggioranza in tema di cementificazione. Il PGT che oggi il consiglio comunale ha la responsabilità di adottare, consente la realizzazione sul nostro territorio di circa 150.000 metri cubi in più rispetto a ciò che era previsto dalla precedente amministrazione di centrosinistra. (Oltre 10 palazzi come quelli di Malnate 2000). Questa precisazione, tanto ovvia quanto doverosa, deve servire per evitare di avventurarsi in inutili e sterili polemiche e per discutere, si spera,  serenamente e consapevolmente del futuro di Malnate tenendo conto che  deve essere rispettato ciò che è stato promesso ai cittadini attraverso le linee programmatiche.

Il Piano di Governo del Territorio è articolato in tre parti fondamentali:

il Documento di Piano
il Piano delle Regole e
il Piano dei servizi.
Nell’aprile 2007 il Consiglio Comunale di allora aveva già provveduto all’adozione di questi tre documenti, ma l’iter burocratico di approvazione definitiva è stato successivamente abbandonato dall’attuale maggioranza. La cosa è apparsa ancora più incomprensibile se si pensa che, con un ulteriore aggravio di costi, la giunta Damiani ha conferito l’incarico per il nuovo PGT agli stessi professionisti che avevano elaborato il piano poi lasciato decadere.

Prima di analizzare nei dettagli questo documento vale la pena di ricordare ciò che il centrodestra scrisse nel proprio programma elettorale a proposito di urbanistica:“L’urbanistica non offre molti stimoli per la stesura di un programma elettorale, in quanto la situazione locale, così come è stata gestita dal centrosinistra in questi 10 anni, è ad un livello di compromissione irreversibile. La variante  di piano regolatore ha ampliato gli spazi edificatori. Quanto era possibile costruire è stato costruito. Gli spazi non ancora edificabili sono ormai minimi…Dobbiamo ripensare la costruzione del nuovo che deve svilupparsi non secondo un disegno caotico improntato solo a far cassa, ma secondo una gestione rispettosa del territorio.”

E ancora sulle cosiddette “Aree di trasformazione”, chi oggi ci amministra dichiarava in campagna elettorale: “Il recupero delle aree ex Siome in località Valle e della Cava Cattaneo deve avvenire in tempi rapidi. L’area Ex Siome, in particolare deve prevedere una edificazione rispettosa dell’ambiente che contempli anche edificazioni di interesse pubblico come la sede del Parco Rio Lanza e le strutture polivalenti. La proposta avanzata nel Piano di Gestione del Territorio per queste aree non è accettabile, perché continua nella logica aberrante di sfruttamento a solo beneficio dell’intervento privato e con standard edificatori improponibili per la parte residuale di territorio comunale non ancora edificato”.

Entriamo ora nel merito del documento a partire dalle “Aree di trasformazione”

AREA FOLLA EX SIOME
.Per porre rimedio al grave degrado ambientale e di immagine di questa area, abbiamo sempre ritenuto, e lo sosteniamo anche oggi con forza, che sia necessario individuare con urgenza un adeguato piano di risanamento che tenga ovviamente conto dell’interesse della proprietà (quella non è un area pubblica), ma anche delle esigenze della collettività.

Come sottolineato anche in un recente documento di Legambiente, si tratta di un’area  molto delicata per le problematiche legate al rischio idrogeologico e perchè attraversata dal Fiume Olona, frequentemente oggetto di esondazioni. Inoltre, è un’area particolare anche dal punto di vista dell’impatto estetico in quanto costituisce una delle porte di accesso a Malnate.

Occorre quindi una grande attenzione in fase di progettazione e il PGT in  adozione deve saper porre i necessari “paletti” che l’intervento privato dovrà rispettare. Che tipo di intervento prevede il nuovo PGT? A fronte di una modesta riduzione dei volumi viene riallocata  parte della volumetria  "Gere",  si concede la possibilità di realizzare grandi strutture di vendita con notevole impatto visivo e si trova spazio per poter realizzare il Museo Ogliari.
Inoltre, è stata presentata in commissione territorio un' idea progettuale redatta dalla proprietà che da anche delle indicazione precise su come deve essere confezionato il PGT per rispondere alle proprie esigenze. L' intervento  nella scelte ricalca quanto da noi avversato a proposito dell' area Sonzini-Gasparotto. Siamo di fronte ad una operatività che tende a ridurre al massimo i costi di realizzazione a scapito di benefici fruibili da tutti.
L' area sulla sponda sinistra dell'Olona che avrebbe potuto essere riqualificata a parco, anche attraverso la realizzazione di parcheggi interrati,  sarà completamente sacrificata per fare spazio a dei parcheggi a raso. Perché? Perché così costano meno e questo richiede la proprietà per poter procedere. E il Museo Ogliari? Previsto nella parte che meno da fastidio alle attività commerciali,  a ridosso del fiume Olona e su un terreno non certo ottimale, non sembra davvero avere concrete prospettive di realizzazione .  Bel risultato, queste sì che sono scelte  frutto di una volontà aberrante di sfruttamento del territorio e a solo beneficio dell’intervento privato!.
Infine un’osservazione sulla volumetria delle "Gere". Che fine fa?  Viene distribuita con alcune limitazione sulle altre aree di trasformazione. Ancora cemento che cade sul nostro territorio senza che ci sia una discussione seria su quali aree possano o meno essere oggetto di ulteriori interventi.

AREA AT 4:
KENNEDY – SONZINI – GASPAROTTO
Di quest’area si è a lungo dibattuto nell’ultimo consiglio comunale ed in questa sede ribadiamo che si tratta di un pessimo esempio di applicazione di strumenti urbanistici. Nello specifico contestiamo anche qui una realizzazione di strutture commerciali di vendita che utilizza in modo deplorevole il territorio, attraverso la realizzazione di parcheggi a vista, lo spostamento degli standard, l’occupazione totale dell' area ed uno scarso  ritorno per i cittadini Malnatesi a tutto vantaggio del privato.

AREA AT 5:
EX CAVA CATTANEO
Si tratta di un’area privata attualmente classificata come zona agricola. La parte di territorio oggetto di inquinamento è attualmente sottoposta a bonifica tramite il conferimento di materiali inerti e la messa in sicurezza. Il nuovo documento di Piano cancella la classificazione agricola e trasforma l’area in edificabile attraverso la realizzazione di ben 50.000  metri cubi di cemento.

Cosa c’entri l’interesse pubblico e la salvaguardia del verde con questa colata di cemento non è dato sapere. D’altra parte l’assessore leghista all’ambiente ebbe a dire pubblicamente che “su Cava Cattaneo  ci sarà solo verde e prato”.  A questo punto è dovere dell’assessore e del sindaco spiegare ai cittadini questo repentino cambiamento di opinione.
Si dice che i proprietari dell’area costruiranno la tanto attesa piscina. Per una razionale gestione del territorio sarebbe più opportuno realizzarla nella zona sportiva dove questa amministrazione ha già provveduto all’acquisto dei terreni con i fondi messi a disposizione dalla precedente giunta di centrosinistra. 

Già in passato i contatti e le trattative tra amministrazione e proprietà si erano interrotti per la forte  sensazione che l’interesse dei proprietari non fosse solo quello più che legittimo di fare affari con lo smaltimento degli inerti, ma anche quello, forse più redditizio, di realizzare interventi di carattere immobiliare. Evidentemente non si trattava solo di una sensazione visto che con  l’attuale maggioranza di centrodestra le trattative sono immediatamente riprese e sono arrivate esattamente al punto in cui interessava alla proprietà. Ricordiamo ancora una volta che si tratta di una zona agricola che il nuovo PGT rende edificabile.
Infine anche il giudizio della Provincia lamenta la non compatibilità delle destinazioni d’uso con la presenza del PLIS (Parco del Lanza) e i possibili effetti sul traffico della ex S.S. Briantea.


AREA AT 7
SOCIETA’ PER I MERCATI
DI VARESE “FONTANELLE”

Concordiamo solo teoricamente con l’impostazione data perché quell’area ha una storia,  attualmente appartiene alla Società per i Mercati e ha vincoli precisi.

Sappiamo tutti che l’esistenza del cosiddetto ortomercato oggi non ha più senso, ma sappiamo anche che il Comune di Malnate, socio assolutamente minoritario, ha però la possibilità di far valere i propri interessi. Infatti la struttura sorge prevalentemente sul suo territorio ed il Comune ha quindi competenza sulla destinazione urbanistica. Questo tuttavia solo se ciò che prevede il PGT ci permette a pieno titolo di tutelarci in maniera adeguata; in caso contrario quest’area deve essere esclusa dalla programmazione ed essere oggetto di una variante quando tutto sarà più chiaro compresa l’ipotesi più volte ventilata di cambio dell’assetto societario con la fuoriuscita dal capitale sociale da parte di Comune e Provincia di Varese. Che dire poi di ciò che abbiamo appreso dalla stampa sulle possibili intenzione da parte del Comune di Varese di allocare li "lo stadio di Masnago" ?

ZONA AT 8-1 e AT 8-2:
PARCO I° MAGGIO
VIA COLOMBO.
Il Partito Democratico ritiene auspicabile che il Comune di Malnate diventi proprietario dell’area verde a valle del Parco I° Maggio consentendo un cospicuo ampliamento del parco stesso.

Riteniamo però doveroso che l’area di via Colombo debba essere totalmente preservata perchè si tratta dell’unica area libera rimasta in quella porzione di territorio e potrà servire in futuro per soddisfare le esigenze della frazione di Gurone. E’ davvero incomprensibile che, per acquisire al patrimonio pubblico un’area si debba necessariamente sacrificarne un’altra.

PIANO DEI SERVIZI
E’ opportuno fare alcune considerazioni anche se attengono più al Piano delle Opere Pubbliche che strettamente al PGT. Il Partito Democratico ritiene comunque importante affrontare determinati argomenti riguardanti viabilità e progettualità pubblica anche nel momento in cui si parla di piano dei servizi.

Riteniamo che l’unica concreta possibilità  a disposizione del nostro comune per addivenire ad un reale miglioramento della situazione viabilistica sia quello di realizzare finalmente il cosiddetto “peduncolo” cioè il collegamento tra lo svincolo di Ponte di Vedano e la zona immediatamente dopo San Salvatore. Esiste già un progetto preliminare che però giace da anni nei cassetti della Regione Lombradia. Il PD ha sollevato recentemente la questione in una mozione discussa in consiglio comunale. Ora tocca alla maggioranza di centrodestra fare la sua parte. La stessa compagine politica amministra da anni la Provincia di Varese e quella di Como, il Comune di Varese, la Regione Lombardia e il Governo Nazionale. I nostri politici locali escano dal torpore e sollecitino questi Enti affinché siano trovate le risorse necessarie per porre fine ad una situazione che diviene  ogni giorno più insostenibile.
Anche la viabilità interna necessita di ulteriori correzioni. Piazza Repubblica e le vie che confluiscono alla Malnate vecchia ed alla Chiesa hanno bisogno di essere riqualificate.

Come abbiamo già detto in precedenza i Malnatesi da tempo chiedono un centro natatorio di livello che nessuno è mai riuscito a realizzare. Al di la di fantasie più o meno irrealizzabili occorre porre mano seriamente a questo progetto da realizzare nella apposita zona sportiva. La Piscina dovrà  necessariamente prevedere un vasca coperta da 25  metri  ed una esterna ad uso estivo.  Inoltre è opportuno che l’impianto venga completato con un’area benessere, una palestra e una vasca di piccole dimensioni dedicata ai bambini..
Un’altra cosa chiedono i nostri giovani ed è una pista di skate, molto meno impegnativa di una piscina. Con il tempo ci sembra inoltre giusto che le aree di via Milano e quelle di via Gasparotto possano essere congiunte tramite un collegamento pedonale che oltrepassi la ferrovia in modo da avere un polo scolastico-sportivo definito e totalmente utilizzabile.
I malnatesi chiedono anche un’area feste a disposizione di tutti, che sia adeguatamente attrezzata, che non crei disturbo ai cittadini ed inquinamento acustico. La struttura dovrà essere utilizzabile anche nella stagione invernale e avere una capienza di almeno  500 persone.
Anche la biblioteca comunale, relegata provvisoriamente in una struttura assolutamente inadatta, ha bisogno di essere riportata ad una dimensione degna della sua storia e dell’importanza che ha sempre avuto nella nostra provincia.
Il progetto dell’ ampliamento del cimitero, peraltro sostenuto dall’unanimità delle forze politiche presenti nei passati consigli comunali, viene ora abbandonato dal centrodestra. Occorre ripristinarlo per non correre il rischio che le future amministrazioni si trovino in situazioni di emergenza difficili da gestire.
Il disagio abitativo di una quota crescente di famiglie costituisce anche in provincia di Varese un grave e ormai cronico problema. Malnate in passato ha già dato molto in Edilizia Pubblica Convenzionata, ma riteniamo che un ulteriore sforzo, anche piccolo, sia necessario per dare un segnale preciso nei confronti di chi ha più bisogno.
E’ per questa ragione che riteniamo importante che il Piano del Governo del Territorio preveda un capitolo apposito sull’Edilizia Pubblica Convenzionata e che si debba individuare, all’interno del nostro territorio, almeno un’area ad esso destinata.

PIANO DELLE REGOLE
Il Piano delle regole è lo strumento operativo che consente di far funzionare e di regolare l’applicazione dei concetti espressi nel Documento di Piano. A tal proposito, riteniamo opportuno fare due osservazioni prima di passare all’analisi delle Aree Speciali di Riqualificazione trattate in questo documento.

Innanzitutto il tempo tra l’adozione e l’approvazione dello strumento urbanistico deve essere il più veloce possibile, fatti salvi i tempi tecnici, per arrecare il minor disagio possibile ai cittadini ed ai tecnici. Infatti ci sarà un lasso di tempo, che decorre tra l’adozione ed l’approvazione definitiva, in cui i due strumenti PGT e PRG saranno entrambi in vigore creando, per la diversità degli stessi, non pochi problemi. Quindi l’Amministrazione dovrà  essere il più possibile “veloce” e flessibile al fine di non fermare e ingessare un settore fondamentale per i nostri cittadini ed operatori.
Ci sentiamo inoltre di evidenziare come a nostro avviso alcune strutture debbano avere maggior libertà di costruzione. Ci riferimento ai pergolati e tettoie che a nostro avviso dovrebbero rispettare solamente il codice civile anziché una  normativa che appare  troppo restrittiva.

Torniamo ora alle Aree speciali di riqualificazione ed entriamo nel merito di due di queste.

Circa il cosiddetto “Piano d’Area” (che comprende la zona dalle scuole elementari alla stazione)  più che agli elaborati è opportuno rifarsi alla discussione avvenuta in Commissione Territorio e all’assemblea pubblica con la presenza dei professionisti. In particolare per la zona delimitata da viale Trieste – Via Libia – Via De Mohr e via Martiri Patrioti, non si capiscono le motivazioni per cui sia stata eccessivamente ampliata. Inoltre ogni singolo edificio è stato “svincolato” permettendo così il singolo intervento senza che ci sia una quadro di riferimento generale ed un progetto d’insieme. Conosciamo tutti i pericoli legati ai singoli interessi che spesso se non definiti nel dettaglio rischiano di penalizzare proprio la parte pubblica, quella che più interessa alla collettività e meno agli operatori privati.

.
Per quanto concerne invece l’area di via N. Sauro - via Toti – via Baracca riteniamo importante tenere in considerazione i diritti acquisiti dai privati, ma sottolineiamo al contempo la necessità di armonizzarli con le giuste richieste dell’utilità pubblica. Sicuramente l’area, vista anche la presenza di edifici pubblici nella zona sportiva adiacente, necessita di parcheggi pubblici e di una zona verde attrezzata per il gioco dei bambini. Inoltre ci sembrano troppo elevati gli indici di edificabilità rispetto alle superfici esistenti.


Tenuto conto delle considerazioni fin qui formulate appare chiaro che il consiglio Comunale è chiamato ad approvare un PGT che, ancorché simile in molte parti al documento già approvato e licenziato dalla passata amministrazione,  mostra nelle parti che riguardano la concreta applicazione delle normative una
pressoché
totale disattenzione
per gli interessi della
collettività e del territorio
.
   
Questa maggioranza è riuscita infatti nell’impresa di apportare poche modifiche al piano preesistente, ma talmente significative da stravolgere nel profondo i principi ispiratori del vecchio piano. Appare pertanto scontato un
giudizio fortemente negativo
da Parte del Partito Democratico
su questo Piano di Governo
del Territorio
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Quando si concede la possibilità di realizzare immensi parcheggi a raso, invece che interrati o nascosti, solo perché così è previsto dai desiderata della proprietà, oppure quando si trasforma un terreno agricolo in edificabile semplicemente perché ciò viene richiesto dai titolari dell’area, o ancora quando si concedono possibilità di interventi immobiliari sull’unica area libera nella frazione di Gurone, non si può solo parlare di volontà cementificatoria. La cosa è molto più grave: si tratta di  totale mancanza di progettualità e di idee su come sviluppare e al tempo stesso salvaguardare il nostro territorio. Rincorrendo e accettando ogni proposta si consegna di fatto l’iniziativa agli operatori  privati che, giustamente dal loro punto di vista, sono chiamati a fare il loro interesse e non certamente quello dei cittadini di Malnate. Questo spetterebbe alla pubblica amministrazione, ma purtroppo a Malnate non è così.

Pensavamo di chiudere qui il nostro intervento, ma a tempo ormai scaduto, dopo che la proposta di PGT è stata presentata alla cittadinanza, alle forze sociali e agli operatori e dopo un lungo lavoro portato avanti dalla commissione territorio, a pochi giorni dall’adozione in Consiglio Comunale arrivano i “Comcept”. Traducendo, contributi concettuali da parte dei privati.
Pur considerando che tutti i contributi possono concorrere alla definizione di un documento urbanistico, tuttavia riteniamo che il compito di chi amministra sia quello di verificare se i legittimi interessi privati non siano in contrasto con gli interessi della collettività. Così non è stato in quanto le proposte dei privati, così come presentate, sono state accettate acriticamente nel PGT. Non solo, si è andati ben oltre introducendo una norma di carattere generale che consente di cementificare ampie porzioni di territorio, distruggendo quelle poche aree a verde rimaste ed intaccando il patrimonio delle cosiddette “ville” che nel documento presentato alla cittadinanza si volevano salvare
Questo metodo di operare
è pericoloso
e ci riporta indietro di oltre 40 anni.

Ritornando al Piano dei servizi, in extremis sono stati introdotti due articoli riguardanti i servizi socio-assistenziali privati che interessano una grandissima parte del nostro territorio. Il primo tratta dei principi di compensazione per l’uso di territorio agricolo e boschivo che si permette di usare nel secondo articolo, mentre il secondo definisce come, dove e a che condizioni le strutture sanitarie possono essere insediate.
Una prima considerazione: le ville importanti sono generalmente inserite in un parco anch’esso più o meno importante, o sono comunque circondate da verde e sono abitate ed hanno un proprietario. In un contesto come quello di Malnate sono polmoni verdi più o meno grandi che anche se a disposizione di pochi arricchiscono il paesaggio. Che vocazione devono o possono avere?  Facciamo un paio di esempi a Malnate e a Varese. I nostri due parchi, Primo Maggio e Braghenti, erano ville. Villa Milius a Varese è una donazione di una fondazione ed è fruibile dal pubblico. Non tutto può essere così, ma tendenzialmente è una strada da seguire.

Una seconda considerazione riguarda la necessità di avere sul nostro territorio strutture assistenziali e sanitarie. A lungo si è discusso sul ruolo della nostra farmacia comunale nel senso di un suo ampliamento verso altri servizi. Siamo sempre attenti affinché lo spazio ASL in Piazza Libertà continui a fornire servire con il timore che l’ASL cambi idea.
Possiamo pensare in modo progettuale ad un polo sanitario sul territorio al servizio del cittadino malnatese, così da facilitarlo nei propri bisogni. E’ recente la possibilità di scegliere a Malnate il proprio medico di base e ciò è positivo.
Una struttura dedicata a casa di riposo, accessibile per costi ai più, o una struttura convenzionata per esami specialistici può essere un servizio in più per i malnatesi. Per fare, si ragiona, si individuano le aree e si mettono a disposizione degli operatori interessati. Nel caso delle scelte di questo PGT si va al rovescio. Un privato, proprietario di un pezzo di monte Morone, per meglio far fruttare il proprio investimento si propone e su questa proposta definita “contributo progettuale” si costruisce il PGT malnatese perché il tutto possa essere realizzato.

E’ vero che non è il momento per discutere di progetti, ma si indici urbanistici sì. Su quel pezzo di Monte Morone ci sono ora 1.133 mq di cosiddetta superficie lorda di pavimento su una superficie del comparto di mq 128.180 a prato e bosco. A fronte dei 1.133 mq si propongono 8.000 mq, 7 volte più dell’esistente!!! Con un calcolo approssimativo i mq sono 24.000, un palazzo e mezzo di “Malnate 2000”, ai quali si aggiungono 5.000 mq per attrezzature e attività all’aperto, spazio più grande della Piazza delle Tessitrici. Ma non è finita qui perché l’indice di edificabilità è di 0,20 mq su mq, quindi si può arrivare a circa mq 25.000, ovvero mc 75.000, ovvero 5 palazzi tipo “Malnate 2000”.

 
E’ vero che la norma successiva che prevede il Programma integrato di intervento, può impedire che si realizzi questo scempio, se la volontà politica non lo ritiene consono alle esigenze del nostro paese. Ciò che sta succedendo urbanisticamente sul nostro territorio però non ci tranquillizza per nulla.
Stesso discorso vale per l’area della “Novella”, anche se l’intervento previsto dal contributo ora proposto è molto limitato. Tornando al Monte Morone, ricordiamo ciò che questo monte significa per i Malnatesi di lungo corso e il vincolo monumentale che insiste su questo luogo, configurandolo come il meno adatto per l’intervento richiesto.
A nostro avviso poco vale il miglioramento dell’immagine di Malnate “punto di eccellenza sanitaria” come affermato dalla maggioranza in Commissione territorio. Questo non corrisponde alla realtà ed i posti di lavoro sono tutti possibili, ma ipotetici.
Per superare i momenti di crisi è necessario l’impegno di tutti per il meglio e non per il peggio. Siamo ancora più convinti che questo sia il tempo in cui salvaguardare il nostro territorio  per migliorare la vivibilità di Malnate.
 

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